top of page

La Germania che non c’è più: reportage nella ex-DDR

  • Immagine del redattore: Emanuele Stalla
    Emanuele Stalla
  • 15 mar
  • Tempo di lettura: 2 min

Aggiornamento: 16 mar

Un reportage nel cuore della Germania Est (ex-DDR), tra Berlino Est (Marzahn), Eisenhüttenstadt, Dresda e Chemnitz, ho intrapreso un viaggio documentaristico fatto di immagini. Studio architetturale e di scenari urbani.

Le tracce di un'epoca di un altro tempo, eppure resiste nella materia e nell’anima dei luoghi.

Qui non parliamo unicamente di palazzi prefabbricati e monumenti di un socialismo evaporato, ma di un’integrazione peculiare tra edifici, natura e arte urbana, che oggi rinasce in una nuova veste. Il verde avvolge le strutture, rendendo meno severo il cemento, mentre enormi mosaici ancora raccontano un’utopia incompiuta, popolata da cosmonauti, donne al lavoro, scienziate, operai, rappresentati con colori sgargianti e pose eroiche.



Ernst-Thälmann-Park, Berlino
Ernst-Thälmann-Park, Berlino


Le città socialiste: funzionalità e monumentalità

Ogni città della DDR aveva la sua visione di modernità: Marzahn a Berlino Est con i suoi Plattenbau (palazzi prefabbricati) tra le distese di verde, Eisenhüttenstadt, nata come “città ideale socialista”, con un'architettura quasi neoclassica e rigida nelle sue geometrie; Dresda, dove la ricostruzione postbellica cercò di bilanciare monumentalità e rigore, e infine Chemnitz, la “Karl-Marx-Stadt” della DDR.





Mosaici e propaganda artistica

I mosaici murali sono tra gli elementi più affascinanti che ho ripreso nel mio viaggio. Sono vere e proprie narrazioni visive della propaganda socialista, ma con un fascino che va oltre l’ideologia:


  • Donne ingegnere e scienziate, rappresentate con orgoglio, a sfidare lo stereotipo occidentale del tempo.

  • Cosmonauti e tecnologia, simbolo di un futuro spaziale che la DDR sognava al fianco dell’Unione Sovietica.

  • Operai e lavoratori, raffigurati in modo quasi mitologico, eroi del progresso collettivo.


Alcuni di questi mosaici sono ormai sbiaditi, altri restaurati o nascosti dietro ristrutturazioni. Ma restano una testimonianza potente di un’estetica che cercava di unire arte e funzione sociale.






Il busto di Marx a Chemnitz: il secondo più grande al mondo

Tra le immagini più iconiche del mio viaggio c’è sicuramente il colossale busto di Karl Marx a Chemnitz, il secondo più grande al mondo dopo quello di Ulan-Udė in Russia. Questa gigantesca testa di bronzo, alta 7 metri e pesante 40 tonnellate, domina ancora oggi la piazza principale della città, un tempo chiamata Karl-Marx-Stadt. Il suo sguardo severo e il celebre motto "Proletari di tutti i paesi, unitevi!" scolpito dietro di lui, sono una delle poche eredità monumentali ancora intatte dell’epoca socialista in Germania.



Monumento a Karl Marx, Chemnitz, città della Sassonia
Monumento a Karl Marx, Chemnitz, città della Sassonia

 
 

© 2025 by Emanuele Stalla regista videomaker a Milano. Soggetto gestore Artistica Music & Show SCpA Sede Legale e Amministrativa: Via Piumati 69

12042 Bra CN Sede AMS|Multimedia: Via Poliziano 34 - 10153 Torino (TO) - P.I. e Cod. Fisc. 02555320049 - Iscr. albo Imp. Coop. n. A102418 - Informativa privacy

bottom of page